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"Un onore vincere a Foligno" Parla Lorenzo Melosso

Dopo la vittoria a Foligno per il Rione Badia nella "Quintana della Rinascita", giostra della Sfida 2022, abbiamo avuto il piacere di fare una breve intervista con l'Ascolano Lorenzo Melosso.

  • Innanzitutto complimenti, hai ottenuto una grandissima vittoria! Volevamo chiederti come ti sei sentito durante quella terza tornata dove, solo in apparenza visti gli errori altrui, tutto poteva sembrare facile.

Durante la prima tornata siamo stati i più veloci, la seconda è stata molto pulita, sul 54,30; ero molto tranquillo: insieme alla scuderia avevamo programmato innanzitutto di portare a casa tutti e nove gli anelli.

Quando ci sono stati gli errori da parte di tutti la pressione è un poco salita: come avete detto correvo solo contro me stesso e non dovevo commettere errori, ma non è affatto semplice.


Lorenzo Melosso alza la lancia al cielo dopo aver conquistato la vittoria

  • Com’è stato vincere da Ascolano a Foligno e per di più per il Rione Badia, che nella sua storia non è riuscito a scrivere spessissimo il proprio nome nell’albo d’oro Folignate?

È difficilissimo dirlo perché ancora non trovo le parole: vincere per questo Rione è stata una soddisfazione enorme, anche perché non si otteneva la vittoria dal 2017 (Cristian Cordari su Agnesotta ndr).

Per quanto riguarda l’aver vinto a Foligno, è stato un onore, anche perché è sempre accaduto il contrario, loro che si sono imposti ad Ascoli, ma in generale è sempre bello affermarsi al di fuori della propria città.

  • Puoi spiegare a quella parte del nostro pubblico meno “smaliziato” a livello di Quintana come è nata in te la passione per le giostre ed i cavalli?

L’amore è nato sin da piccolo grazie a mio padre Franco (vincitore di due Quintane di Ascoli tra il 1997 e 1998 con Sant’Emidio, ndr): a 6 anni ho partecipato al mio primo concorso ippico di salto ad ostacoli, mentre a 13 anni ho preso per la prima volta la lancia in mano.

La mia crescita è proseguita gareggiando in diversi tornei dove mi sono fatto le ossa, come ad esempio Moie, per poi essere cavaliere di riserva ad Ascoli: a Settembre 2018 fu deciso che sarei stato il portacolori di Porta Romana, Sestiere per il quale ho esordito nel Luglio dell’anno successivo vincendo poi ad Agosto, con la conseguente “chiamata” a Foligno da parte del Rione Badia, dapprima come riserva e poi come titolare.


Lorenzo Melosso affronta il Dio Marte

  • Hai parlato della vittoria ad Ascoli dell’Agosto 2019: a mente fredda, puoi dirci che sensazioni hai avuto ad essere profeta in patria?

Fu una sensazione meravigliosa, proprio perché ottenuta allo Squarcia, davanti al mio pubblico. Ma vincere è sempre bello, in tutte le manifestazioni: ripaga degli sforzi, del lavoro e dell’impegno di un anno intero.

  • Ti sei preparato in maniera differente dallo scorso anno? C’è stato qualche cambiamento?

Insieme alla scuderia abbiamo deciso che ci fosse bisogno di cambiare la metodologia di allenamento per Foligno, così abbiamo fatto e i risultati sono arrivati.

  • C’è stato qualcuno in particolare che ti ha accompagnato in questo percorso di cambiamento?

Sì, e vorrei qui fare un ringraziamento a mio padre, ad Emanuele Capriotti, a tutta la scuderia e soprattutto al mio “braccio destro” Mirko Mancini che mi ha aiutato tantissimo a raggiungere questa vittoria.

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