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Immagine del redattoreSaraceno

Tutto, ma proprio tutto sulla Giostra cavalleresca di Sulmona

Cenni sulla giostra in età antica

I primi documenti riguardanti la giostra in età antica risalgono alla seconda metà del cinquecento e, come ricostruito dallo storico Sulmonese Ercole Ciofano, essa si svolgeva già in tempi antecedenti al XIII secolo, precedentemente alla dominazione di Federico II.

Il torneo aveva luogo nel foro detto della Piscarìa (l’attuale Largo Faraglia), nei pressi dell’Acquedotto medioevale del 1256, fatto costruire da Re Manfredi di Svevia.

La gara consisteva in tre assalti portati con la lancia da un cavaliere contro un bersaglio dalla sagoma umana detta mantenitore, ed era disputata in due date: il 25 marzo (Annunciazione di Maria) e il 15 agosto (Assunzione di Maria). Proprio per il fatto dell'essere dedicate a due solennità religiose, le giostre erano organizzate e finanziate dai governatori delle chiese dell’Annunziata e di Santa Maria della Tomba: quando questi nel 1581 cessarono di finanziarle, fu la pubblica amministrazione a farsene carico, ma non durò a lungo: l'ultima giostra antica disputata risale al 1643.

Piazza Maggiore, sede della Giostra Cavalleresca

Nascita della giostra moderna

A partire dal 1957, furono diversi i tentativi di riportare in auge la giostra cavalleresca, tutti falliti. Si dovrà arrivare al 1993, quando il professor Gildo Di Marco, insieme ad un gruppo di coraggiosi Sulmonesi, decise di formare un associazione per resuscitare la manifestazione.

Furono necessari due anni di duro lavoro per preparare il tutto: finanziamento della giostra, nascita delle scuole di tamburini, chiarine e sbandieratori, l'organizzazione di borghi e sestieri in cui ripartire il centro storico, la trasformazione di Piazza Maggiore in campo di gioco, ma alla fine, il 27 luglio del 1995, ebbe luogo la prima Giostra Cavalleresca di Sulmona che da allora si tiene sempre nell'ultimo weekend di Luglio, con uno sfarzoso corteo di circa 500 figuranti che sfila per le vie cittadine nei due giorni del Torneo.

Una figurante della Giostra Cavalleresca di Sulmona

La suddivisione e i cavalieri giostranti


Sono quattro Sestieri e tre Borghi le compagini che si contendono l'ambito palio:


  • Borgo di Pacentrano

Colori: oro, argento e rosso

Motto: "unguibus et dentibus"

Vittorie: 1, nel 1999

Cavalier giostrante: Tommaso Finestra da San Gemini


  • Borgo di San Panfilo

Colori: oro, rosso porpora e argento

Motto: "salus mea pamphilus est"

Vittorie: 4, ultima nel 2022

Cavalier giostrante: Luca Innocenzi da Foligno


  • Borgo di Santa Maria della Tomba

Colori: oro, argento e verde

Motto: "assunta est maria"

Vittorie: 2, ultima nel 2014

Cavalier giostrante: Mattia Zannori da San Gemini


  • Sestiere di Porta Bonomini

Colori: oro, rosso e verde

Motto: "fato et facto"

Vittorie: 2, ultima nel 2010

Cavalier giostrante: Gertian Cela da Faenza


  • Sestiere di Porta Filiamabili

Colori: oro, azzurro e nero

Motto: "semper amabilis"

Vittorie: 7, ultima nel 2012

Cavalier giostrante: Marco Diafaldi da Faenza


  • Sestiere di Porta Japasseri

Colori: nero, rosso e argento

Motto: "per aspera ad astra"

Vittorie: 3, ultima nel 2018

Cavalier giostrante: Luca Paterni da Narni


  • Sestiere di Porta Manaresca

Colori: rosso, azzurro e oro

Motto: "primus inter pares"

Vittorie: 8, ultima nel 2023

Cavalier giostrante: Lorenzo Melosso da Ascoli Piceno


La giostra: regole e svolgimento


La giostra si svolge in Piazza Maggiore (appositamente trasformata ed attrezzata), su un percorso a forma di 8 dove i due cavalieri partono dal centro su una lizza aperta correndo in direzioni opposte per poi reincontrarsi alla fine della tornata, lungo la pista troveranno ognuno 3 "mantenitori": due in comune sui rettilinei e uno ciascuno al centro.

Su ogni mantenitore sono posti 3 anelli di differenti dimensioni e colori: anello rosso da 5 cm di diametro e del valore di 3 punti, anello verde da 6 cm e 2 punti, anello bianco da 8 cm e 1 punto.

La tornata ideale è quella in cui alla fine ci si ritrova con due anelli rossi ed uno verde, in quanto al passaggio sul secondo rettilineo, essendo una gara "a scontro", l'anello di maggior valore è solitamente già stato sfilato dall'avversario: in caso di parità di "botte" (gli anelli presi) si contano i punti, in caso di ulteriore pareggio la vittoria va al sestiere che ha impiegato il minor tempo per arrivare all'ultimo mantenitore.

Il weekend di gara è composto da eliminatorie, semifinali e finale; al sabato e alla domenica, durante le eliminatorie, ogni sestiere o borgo ne sfida altri quattro e viene stilata una classifica secondo questi criteri: numero di sfide vinte, numero di "botte", punteggio e tempo.

Ovviamente ad accedere alla semifinale sono i quattro sestieri o borghi meglio classificati che si sfideranno sino alla finale per vincere l'ambito palio, ogni anno disegnato da un artista differente.

Cavaliere nell'atto di infilare l'anello




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