top of page
Immagine del redattoreSaraceno

"Io, affascinato dal Niballo, dalla sua storia e dai suoi campioni" La parola a Luca Innocenzi

  • Ciao Luca e grazie per la consueta e grandissima disponibilità che ci riservi ogni volta! Volevamo innanzitutto chiederti come è nato il tuo rapporto con Willer e come ti ha “convinto” a cimentarti col Palio del Niballo di Faenza.

Con Willer siamo “colleghi” di lavoro da moltissimi anni, e c’è quindi una conoscenza di lunga data che ha portato nel corso del tempo ad una immensa stima reciproca. Per quanto riguarda il partecipare al Palio del Niballo in realtà era un mio fortissimo desiderio personale quello di confrontarmi in una gara nuova ed importante: parliamo di una competizione dall’enorme storia, fascino ed importanza.

A dire la verità tutto è nato quando Willer aveva bisogno di più di una soluzione a livello di cavalcature per poter correre il Niballo: ci siamo quindi incontrati per discutere l’ingaggio del cavallo (Silver Wash), ma vista questa mia fortissima ambizione di “correre” a Faenza gli ho proposto di farlo in maniera gratuita, relativamente al mio personale ingaggio.

È stato il desiderio di una nuova sfida, del confrontarmi con una nuova realtà, di avere nuovi stimoli a fare la differenza.

  • A tal proposito volevamo chiederti, conoscendo la tua voglia di ricercare sempre nuovi obiettivi, cos’è che ti affascina del Palio del Niballo.

Praticamente tutto: la sua storia, i grandissimi campioni che hanno scritto il loro nome nell’albo d’oro, e anche il fatto che nessuno al di fuori dei cavalieri manfredi abbia mai vinto il Niballo.


Luca Innocenzi affronta il Niballo durante le prove al "Bruno Neri"

  • Dopo le prove effettuate in queste settimane al Bruno Neri, puoi dirci quali sono a tuo parere le peculiarità e le difficoltà (se ne hai trovate) che comporta il Palio del Niballo?

Faenza ha delle particolarità, rispetto ad altre competizioni, come la partenza da fermo, gli stalli, il confrontarsi uno contro uno, una gara molto tecnica ma dove la velocità conta moltissimo.

Mi sento a mio agio in quanto è una tipologia di gara che già conosco avendo partecipato tra gli altri a Valfabbrica, Sulmona, Narni, sono quindi consapevole di ciò che mi aspetta.

Faenza però, senza assolutamente togliere nulla alle altre realtà perché ogni giostra è meravigliosa per la storia che racconta, ha un fascino tutto suo, e uno come me che è innamorato delle giostre non poteva non parteciparvi.

Era già accaduto in precedenza di avere questa possibilità visto che ero stato contattato in passato dal altri rioni faentini, invece questa volta grazie a Willer, Manfredo Orazi ed Alfiero Capiani abbiamo deciso tutti insieme di affrontare questa nuova sfida.

  • Ti sei preparato in modo particolare, sia a livello personale che di cavalcature, per affrontare il Niballo?

Assolutamente sì, ma è quello che faccio con la massima professionalità per ogni gara che svolgo, visto che ogni competizione ha la sua preparazione specifica avendo le sue peculiarità, ci sono dei cavalli che verranno usati esclusivamente per questa giostra e ci sentiamo abbastanza fiduciosi, ma come ben sapete l’unica cosa che conta nelle competizioni è il post gara: l’unica certezza che posso dare è che come sempre darò il massimo.

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page