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Torneo "Ascoli: città della Quintana", le valutazioni di Massimo Massetti tra presente e futuro

  • Buongiorno Massimo e complimenti per la riuscita della manifestazione. Volevamo chiederti come è nata l’idea e come si è riusciti a realizzarla.

Innanzitutto era un modo per dare il giusto lustro al 70ennale della nostra amata giostra, che a partire da Tonino Orlini, Giacinto Federici, Raniero Paci ecc. hanno creato un qualcosa di incredibile, e ci hanno trasmesso sia l’onere che l’onore di rappresentare la Quintana e di festeggiare questo traguardo al meglio.

Detto questo, l’ altra volontà, sia da parte del cda che dell’amministrazione, era quella di mantenere lo Squarcia sempre aperto perché una struttura del genere nel centro città in pochi possono vantarla e la possibilità di utilizzarla durante tutto l’anno è un sogno per noi Quintanari.


Inoltre volevamo “testare” tutte le nuove attrezzature che abbiamo acquistato per verificare che fossero efficaci in una situazione di simulazione di gara allo stesso modo in cui lo erano state a novembre, quando i cavalieri si misero a disposizione per verificare che fossero idonee.


Un ulteriore ragione era quella di voler far saggiare il terreno dello Squarcia non solo ai mostri sacri della Quintana che ben conosciamo, ma anche a rappresentanti di altre realtà di tutte le rievocazioni storiche: avevamo cavalieri provenienti da ben 7 regioni: Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e ovviamente le Marche.


E infine c’era un discorso di opportunità: quella di poter dare la possibilità a giovani ragazzi di “girare” per la prima volta allo Squarcia e di mettersi in mostra, mentre per quanto riguarda coloro che già concorrono nella Quintana era l’occasione di avere a disposizione un campo di gara in cui provare con tutti i crismi dell’ufficialità: cronometristi, giudici di campo, pubblico ecc.

  • Qual è il stato il giudizio sulla manifestazione sia da parte vostra che delle altre realtà che si sono interfacciate con l’evento?

Come consiglio degli anziani, anche se ci incontreremo in settimana per fare un punto della situazione più dettagliato, abbiamo tirato le somme già sabato sera e siamo molto soddisfatti, sia del lavoro svolto che della risposta ottenuta.

Ci sono stati grandi complimenti da parte di coloro che sono venuti allo Squarcia e che lo conoscono bene: erano presenti quasi 50 palii vinti tra Capriotti, Gubbini, Margasini, Innocenzi, Melosso padre e figlio e da tutti abbiamo avuto parole di apprezzamento.

Ma lasciatemi spendere due parole in più per Massimo: mi ha riempito di gioia rivederlo allo Squarcia dopo tutto quello che ha vissuto.

  • Visto il successo, sarà un esperienza ripetibile già quest’anno, precedentemente o successivamente alle nostre due Quintane?

Non è da escludere, e farà parte dei ragionamenti e delle valutazioni che faremo come consiglio degli anziani di pari passo con l’amministrazione comunale.

I cavalieri in gara presenti al torneo "Ascoli città della Quintana" omaggiano il pubblico presente
  • Puoi parlarci del coinvolgimento dei Sestieri?

Tutti i volontari, dai giudici agli addetti al moro, finanche colore che erano adibiti alle misurazioni dei tabelloni erano persone appartenenti ai sestieri e a loro vanno i miei più grandi ringraziamenti. Inoltre un enorme plauso va fatto ad Umberto Colavita che ha gestito la pista.

  • A proposito di Umberto Colavita, volevamo chiederti un giudizio sul suo operato.

Siamo molto soddisfatti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la pista è stata utilizzata per oltre 40 tornate e 5 ore consecutive no stop: il responso e la tenuta del terreno è stato il medesimo dalla prima all’ultima tornata svolta, quindi vanno fatti i più grandi complimenti a lui ma anche ai dipendenti comunali che si sono adoperati al meglio per seguire le sue istruzioni. Vorrei approfittare dell’occasione per ringraziare anche Manfredo Orazi che ci ha fornito il supporto necessario per quanto riguarda la parte del torneo dedicata all’anello, in primis a livello progettuale ma anche organizzativo fornendoci sia la “statua” che gli anelli.

  • Puoi parlarci del nuovo trattorino che ha ricevuto consensi da parte di tutti?

Grazie a Dio la Quintana si è dotata di attrezzatura propria, quindi siamo in possesso di un nuovo trattorino (acquistato in realtà già prima della Quintana di Luglio), un mese fa abbiamo comprato un nuovo erpice che avete avuto modo di apprezzare proprio sabato: siamo stati in grado di ridurre i tempi di passaggio ad un minuto e mezzo scarso.

  • Questa esperienza può essere utile anche nell’ottica di apportare novità in vista delle due giostre? Ad esempio, visti i tempi ridotti, c’è la possibilità di vedere il passaggio del trattorino dopo ogni singolo cavaliere?

L’esperienza di questo torneo può aprire a tante valutazioni, che verranno fatte sempre di concerto con amministrazione comunale e sestieri, questo sia per quanto riguarda il passaggio del trattorino sia per la limitazione minima di tempo oltre il quale non vengono assegnati punti: il bersaglio per noi è e deve rimanere la caratteristica principe della giostra, seguito dalle penalità ed infine dalla velocità.

  • Quali sono stati i feedback, sia sull’evento che sulla pista, da parte dei cavalieri coinvolti?

Abbiamo ricevuto riscontri positivi e grandi complimenti,  questo deve servirci per non mollare mai e tenere la pista sempre “in ordine”, tant’è che tra circa 20 giorni rientreremo in campo con i Sestieri per le prove, l’idea è quella di tenere lo Squarcia sempre attivo con due ingressi o eventi al mese da qui a settembre: un obiettivo molto impegnativo ma fattibile perché abbiamo un Sindaco e un amministrazione che ci stanno mettendo in grado di poterlo fare.

  • Qual è il tuo sogno per la Quintana di Ascoli che vorresti realizzare?

Il sogno, condiviso con cda, amministrazione e Sestieri è quello di arrivare ad avere una scuola per cavalieri di giostre in modo da far crescere ancora di più la nostra realtà.

 

 

 

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