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Immagine del redattoreLa Tavoletta Imbruttita

La voce dell'esordio: la parola a Lorenzo Melosso

Aggiornamento: 25 lug 2019





Cavaliere appena diciottenne, Lorenzo Melosso ha corso la sua prima giostra e abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.


  • La prima domanda è banale, ma certamente di rito: com’è stato esordire da ascolano allo Squarcia?

Una grande emozione, soprattutto vedere tutto il pubblico, al termine della giostra, in piedi ad applaudirmi. Anche durante la sfilata sono stato omaggiato e questo mi ha fatto molto piacere.


  • Una valutazione sulla tua giostra?

Eh (sospira amareggiato) …mi darei un 6.5/7. Ho fatto una grande prima tornata, poi mi sono perso un po' strada facendo: la seconda tornata ho preso un ottanta e una tavoletta, che ci può stare all’esordio, ma alla terza tornata non mi sono piaciuto per niente. Ho sbagliato e spero di rifarmi. Tre 80 alla terza, uno alla prima e uno alla seconda mi hanno dato fastidio, poi le tavolette, se sommiamo i punti persi sono 160 e tutto questo alla fine ovviamente pesa, sono tanti punti persi per strada. Dopo la prima tornata mi aspettavo di più ma è andata così e ci rifaremo. Ripartirò dalla prima tornata di luglio e arriverò più carico ad agosto perché finirla così mi ha dato proprio fastidio.


  • Rispetto alle altre giostre che hai corso e che conosci, quali differenze hai percepito?

Narni ha gli anelli e la differenza è evidente. A san Ginesio c’è il bersaglio ma è più morbido, non senti la botta come quello di Ascoli.


  • A tal proposito, mentre in prova si tende a tenere il moro più aperto per evitare gli infortuni, com’è stata la percezione dell’impatto in condizioni da gara?

Dipende da come ti alleni tutto l’anno o da come fai le prove. Alle ufficiali dovevo provare la botta quindi ho girato a moro chiuso e la differenza con la gara vera e propria non è tanta. Ovviamente in gara hai l’adrenalina che ti fa sentire tutto ma solo dopo, lì per lì non è così duro.


  • Ti piacerebbe giostrare in altre città?

Foligno è una grande piazza, ma anche Faenza non mi dispiace, è una giostra bella, si parte dallo stallo, da fermi, uno contro uno. Anche Narni mi piace...Ancora non sono stato contattato da nessuno, ma spero dopo la quintana di agosto.


  • Togliendo per un attimo il fattore fortuna, quanto tempo ti servirà secondo te per vincere la tua prima Quintana?

Partiamo col dire che Luca (Innocenzi) è il migliore. Ci vuole tanto allenamento e costanza, poi ogni quintana è a sé, e un po' di fortuna ci vuole. La giostra è cresciuta, prima se la giocavano in due, mentre ora, e voglio mettermici anche io, la sfida è davvero a sei: quest’anno l’abbiamo finita tutti e a luglio in terza tornata a giocarci il palio eravamo in quattro. Però ripeto che Luca, per me, è un gradino avanti a tutti.


  • Com’è il rapporto con tuo padre e con la sua storia?

Il nostro rapporto è bellissimo, condivido tutto il giorno con lui, non c’è una sfida anche perché papà ne ha vinte due e io sono a zero. Per ora lui è meglio di me, poi si vedrà…


  • Sei giovanissimo, ma forse dai video e dai racconti, c’è un cavallo con cui ti sarebbe piaciuto correre?

Non lo dico perché era di mio padre ma una grande cavalla, che ho anche montato, era Skippin Dancing con cui ha corso Gubbini. Era una delle cavalle più forti che ha vinto e ha corso, ti dava tutto, poi purtroppo il destino ha voluto altro.


  • Perché proprio Porta Romana tra tutti i sestieri?

Emanuele Capriotti mi ha tenuto in braccio e con lui c’è un rapporto bellissimo. Correvo e mi allenavo come secondo, poi a settembre c’è stata la possibilità di essere primo cavaliere e ho voluto accettare, dopo anche le belle prove dell’anno scorso. C’è un bel progetto nel comitato e nel sestiere intero. Inoltre, come ho già detto in altre interviste, siamo una grande famiglia, mi vogliono tutti bene e mi trovo bene.


  • Hai intenzione di cambiare cavallo per la giostra di agosto?

Sinceramente ancora non ho deciso. Nata’s Jam è andata bene a luglio e rimane la favorita, ma Genoria alle prove di venerdì mi ha messo qualche dubbio in più…vedremo come andranno le prove.


  • Cosa puoi migliorare per agosto?

Gli 80! Sto lavorando tanto sui bersagli e sulle traiettorie, un lavoro costante. Prendere tre ottanta alla terza mi ha dato una bella botta, quindi lì mi sto concentrando molto.


  • Ritieni che Genoria corra meglio con te che con Picchioni?

Non lo dico e non lo so. L’anno scorso Genoria non era in condizione perché non doveva correre, ed è normale che non abbia retto le tre tornate. Era il mio cavallo da prova e solo questo poteva fare. Con Fabio ha vinto e con me ancora non ha mai corso quindi non posso dare un giudizio.

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