Ciao Luigia e grazie per la disponibilità! Prima di parlare di tutto il gruppo delle Vivandiere vorremmo partire da te, chiedendoti come ti sei appassionata alla Quintana.
Da bambina la seguivo, c’era attrazione ma non ero ancora attaccatissima. Il legame nacque quando conobbi mio marito, che partecipava alle Gare degli sbandieratori quando ancora si tenevano in Piazza del Popolo, cominciai così a frequentare il Sestiere di Porta Tufilla.
Possono sembrare due cose simili ma c’è una sottile distinzione: qual è stata la tua più grande emozione legata alla Quintana e quale la più grande soddisfazione?
Per quanto riguarda le soddisfazioni ce ne sono tante, anche il vestire il nostro Araldo Massimiliano Ossini...
Ma in assoluto direi il fatto che Ilaria Isopi così come tutto il cda della Quintana abbiano creduto in me. Per ciò che concerne invece le emozioni, anche se non posso in alcun modo gioire o esultare, direi le vittorie di Massimo Gubbini per Porta Tufilla, visto che tra le altre cose mio figlio sbandiera lì.
Come sei diventata responsabile delle vivandiere di Ascoli Piceno?
Nel 2016 Patrizia Petracci e Armando Palermi mi proposero di fare la vivandiera, successivamente feci il corso da coordinatore di corteo ed infine divenni responsabile delle vivandiere.
Qual è il vostro ruolo dietro le Quinte?
Direi tutto ciò che non è immediatamente visibile, ma proprio per questo molto importante: mi occupo personalmente del guardaroba del gruppo comunale insieme a Nicolò Ricci Pacifici (che gestisce la parte degli armati) e di conseguenza preparo tutti i vestiti delle magistrature, gestendo ogni vestito, camicia, calzamaglia e scarpe.
Gestisco la loro custodia, l’assegnazione, la numerazione e catalogazione, ma anche il portarli in lavanderia nei giorni immediatamente successivi alla giostra, o dalla sarta nel caso manchi un bottone, ci sia un orlo scucito…
Inoltre, come vivandiere seguiamo tutte le nobildonne: dalla prova del trucco all’accompagnarle dal parrucchiere per l’acconciatura, passando per la vestizione, e infine "coccolandole" in ogni modo nel giorno della Quintana e rimanendo a loro disposizione per ogni necessità una volta al campo, anche se si dovesse rompere una scarpa o scucire un vestito.
Quante e quali sono in tutto le vivandiere? E Quali sono gli altri compiti?
In tutto siamo nove: Carol Cornacchia, Rebecca Teodori, Ilaria Ferretti, Ilaria Traini, Cristiana Aliffi, Annalisa Di Filippo, Carlotta Carpani e Marta Amabilli.
I compiti sono identici per tutte: una volta preparate magistrature e nobildonne andiamo al campo, non facendo la sfilata di andata ma solo quella di ritorno e prepariamo l’acqua da consegnare al corteo una volta arrivato.
Sempre insieme a Nicolò e a qualche coordinatore che ci dà una mano, la mattina della giostra verso le 7, ci occupiamo dell’allestimento dei banchi ove siederanno le magistrature, le dame e le nobildonne, per quel che riguarda gli addobbi e quant’altro.
Prepariamo anche la frutta fresca che viene loro servita: albicocche, prugne, uva e pere.
Qualche altra "chicca" di cui non siamo a conoscenza?
Qualche anno fa ho anche acquistato dei bicchieri in terracotta in modo che tutti coloro che siedono nei “palchetti d’onore” possano abbeverarsi con un “tocco” più medievale, inoltre, ho preparato personalmente anche una pergamena segnapunti, con matita e cordoncino a disposizione delle magistrature, nobili e Magnifico Messere.
C'è un ultima cosa che vorresti dirci?
Vorrei sottolineare che, come tutto nella Quintana, lo si fa esclusivamente come volontariato, per l’amore e la Passione verso la nostra meravigliosa manifestazione.
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