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Immagine del redattoreLa Tavoletta Imbruttita

Due titoli italiani, sei vittorie consecutive nei musici: la Tenzone Aurea di Porta Solestà

A pochi giorni dalla partenza per Faenza, sede per il 2019 della Tenzone Aurea, ripercorriamo la storia federale dei tre gruppi partecipanti alla massima serie, iniziando dai pluricampioni di Porta Solestà.

Unici ascolani ad aver vinto per due volte il titolo italiano (nel 2005 ad Oria e nel 2013 in casa), sono i più titolati con numerose medaglie e un oro da difendere anche quest’anno, quello dei musici. Proprio da coloro che accompagnano ogni specialità (ma gareggiano solo in una di esse) vogliamo partire per la nostra analisi: il gruppo GialloBlu vince ininterrottamente dal 2013, avendo inaugurato una scia di vittorie che, almeno per il momento, sembra inarrestabile (polemiche a parte). Dopo il terzo posto nell’anno del primo tricolore, i musici di Andrea Mancini e Stefano Rosa centrano le finali ma per il podio bisognerà attendere Verona 2010 (terzi), Bra 2011 (secondi) e Faenza dove si inchinarono solo al Rione Bianco. Potenziale rivale, almeno guardando i risultati delle altre gare interne, potrebbe essere la Contrada San Luca di Ferrara.

Altro punto di forza di Porta Cappuccina sono le squadre, con una grande che ogni anno vede l’inserimento di volti nuovi e il contemporaneo “riciclo” di vecchi protagonisti. Terzi nel 2005 sotto la guida di Attilio Lattanzi e Massimo Massetti, hanno vinto due titoli di specialità nel 2013 e nel 2014, continuando ad essere costanti successivamente per quanto riguarda le presenze in finale. La piccola squadra, l’esercizio più tecnico, è stata vinta per la prima volta nel 2005, mancando però altre medaglie con una serie di quarti posti. Dura sarà la competizione nazionale con una sfida apertissima tra Città Murata, Borgo San Luca, Querceta, Rione Nero e Contrada San Giacomo.

Ultime nella nostra analisi sono le specialità di singolo e coppia. Manuel Ranalli conquistava il terzo posto nel 2005 alle spalle di un certo Ivo Fiandrino (al suo quarto titolo personale) e Davide Zappaterra. Terminata l’era Ranalli, il sestiere ascolano ha faticato a trovare un degno portacolori in questa specialità, ottenendo una finale con Nardinocchi (ottavo posto) a Faenza nel 2012, mandando a medaglia Gianluca Capriotti nel 2017 (bronzo) e ottenendo due settimi posti. Nella coppia, dopo la finale di Ranalli e Forlini nel 2008, furono i cugini Amadio-Nardinocchi a sfiorare la medaglia, giungendo terzi la mattina nel 2011, ma, non in grado di replicare l’ottima prestazione la sera, uscirono dal podio. Per il resto qualche finale ma nessun piazzamento brillante.

Da notare come negli anni del mancato palio interno, Porta Solestà sia comunque riuscita a mantenersi ai massimi livelli della Tenzone Aurea. Anche quest’anno dunque occhio di riguardo alle squadre, che possono giungere a medaglia, e attenzione ai piazzamenti nelle altre specialità, poiché tutto è necessario per vincere un campionato, e il sestiere di Porta Solestà ha tutte le carte in regola.

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