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Immagine del redattoreSaraceno

"100 - Assalto al moro", intervista a Nicola Mestichelli

In vista della proiezione del docufilm "100 - Assalto al moro", prodotto dalla sinergia Fainplast/Compagnia dei Folli e realizzato da Xentek, abbiamo deciso di intervistare Nicola Mestichelli, General Manger dell'azienda audiovisiva Ascolana.


  • Ciao Nicola, innanzitutto vorremmo chiederti di parlarci un po’ della Xentek e di come è nato il suo rapporto con la Quintana di Ascoli Piceno

La Xentek è stata fondata nel 2004, quindi in concomitanza con il settantennale della Quintana noi festeggeremo il ventennale. A dire il vero la Xentek è nata proprio con la nostra rievocazione storica: noi lavoravamo per le tv locali come TV Centro Marche e inizialmente collaborammo alle dirette del TG1 fatte da Luigi Saitta, difatti il nostro primo servizio nazionale furono i contributi video, girato e montaggio, per la Quintana 2004. Ogni volta si trovavano il materiale pronto, belle immagini per cui impazzivano, e alla fine ci dissero: “ma sentite un po’, volete diventare appaltatori RAI che è anche ora?”.

Successivamente siamo stati sempre più apprezzati perché, diciamocelo, ci facciamo riconoscere, sia a livello di “casino” che di bravura (ride, ndr.), fummo chiamati da Sky quando aprirono il loro distaccamento di Ancona per cui seguimmo il terremoto dell’Aquila del 2009, in seguito abbiamo aperto una sede a Milano e dal 2012 col delitto di Melania Rea abbiamo cominciato anche a lavorare per Mediaset, aprendo nuove filiali a Pescara e a Bari che ci stanno dando grandi soddisfazioni.

Ciò che mi interessa sottolineare però non sono tanto i nostri successi professionali, quanto il fatto che un'azienda del territorio sia diventata un’eccellenza a livello nazionale con la possibilità di sfornare talenti e dare lavoro, difatti abbiamo 50 dipendenti.

Nicola Mestichelli

  • E qual è il rapporto personale di Nicola Mestichelli con la Quintana?

Io sono stato un tamburino del gruppo comunale, smisi nel 1996 circa quando cominciai a lavorare per Quintarete, quindi il rapporto è di amore, perché ne ho fatto parte anche dall’interno facendo la vita del Quintanaro con trasferte a San Marino, Stoccarda e in altre località.

Solo dopo ho cominciato a seguirla televisivamente, perché è molto fotogenica, dando anche dei consigli che con il mandato di Marco Fioravanti sono stati sempre molto ben recepiti.


  • Come si è arrivati a realizzare la diretta della Quintana, che a nostro parere è di una qualità eccelsa e che è invidiata in tutta Italia?

Nel 2017 venne fatta una diretta con il cellulare, e dissi (senza polemica alcuna ma anzi in modo ipercollaborativo): “Sentite, questa diretta è inguardabile, la Quintana di Ascoli non merita questo, veniamo noi e ve la facciamo gratis”.

Successivamente sono stati trovati i fondi per garantirla ogni anno e migliorarla costantemente.

Devo dire che alla Quintana abbiamo sempre cercato di dare di più, perché essendo Ascolani non si tratta solo di qualcosa di lavorativo: fa parte di noi, è un orgoglio ed un vanto per la città oltre che un’attrazione turistica importante.

Inoltre  girando il docufilm abbiamo visto il rapporto viscerale che si crea anche con chi la conosce per la prima volta come è accaduto con coloro che sono venuti a lavorarci da fuori Ascoli: sono letteralmente impazziti facendo il tifo, indossando i fazzoletti, partecipando alle propiziatorie... La Quintana crea dipendenza.


Dietro le quinte della regia live della Quintana di Ascoli

  • Da chi è partita e come è nata l’idea del docufilm?

Ci tengo a sottolineare che io non volevo farlo (ride di nuovo, ndr.), perché sapevo a cosa saremmo andati incontro e che sarebbe stato qualcosa di molto impegnativo, inoltre non eravamo attrezzati per farlo.

L’idea è partita da Roberta Faraotti ed Angelo Camaiani, Roberta in particolare è appassionata di Quintana e di audiovisivo, e tra noi e Fainplast c’è un forte connubio, basti dire che la sede dove ci troviamo è loro e che gli realizziamo contenuti per la comunicazione: quella dei Faraotti è una famiglia davvero illuminata che investe tantissimo sul territorio, anche se non gli è dovuto visto che la maggior parte dei loro clienti è all’estero.

Tornando al docufilm, l’idea si è evoluta ed è cresciuta mano a mano, dato che era partita molto più in piccolo, e quando Roberta ha presentato il progetto alla primissima conferenza stampa le ho detto “Lo hai presentato come un film, adesso dobbiamo fare una cosa fatta bene”.

Shooting del docufilm

  • Come vi siete successivamente mossi per cercare di realizzarlo al meglio?

Innanzitutto abbiamo preso delle figure esterne, in primis Alberto De Angelis che è il produttore esecutivo, colui che mi ha aiutato ad organizzare tutto il lavoro chiamando professionisti, preparando il campo,  facendo il preventivo amministrativo, un lavoro importantissimo viste le 30 persone sul set, e per cui eravamo preoccupati, ma lui mi ha subito sistemato tutto.

Le figure esterne che hanno lavorato con noi hanno trasmesso ed insegnato molto ai nostri interni, c’è stata una formazione importantissima e sono cose che adesso ci ritroviamo, perché quando il territorio offre simili opportunità poi queste restano: non è che una volta fatta la proiezione finirà tutto, da questo siamo pronti per partire verso nuove esperienze alzando l’asticella.

Altro scatto dallo shooting del docufilm

  • Cosa puoi dirci specificatamente sul docufilm? Quanto durerà? Ci sarà un rilascio sulle piattaforme digitali? Quanto sono durate riprese e postproduzione?

La durata sarà di 80 minuti, e ci tengo a sottolineare che quella di sabato sarà solo un’anteprima esclusiva per gli Ascolani, in quanto il nostro lavoro non è finito, ma semidefinitivo perchè mancano delle piccole rifiniture e minuzie a livello tecnico e di montaggio: sono cose di cui lo spettatore medio non si accorgerà mai, ma che sono importanti visto che vogliamo presentare il docufilm in determinati contesti di concorsi.

Proprio per questo motivo non possiamo distribuirlo immediatamente in streaming, ma verrà fatto successivamente su piattaforme come RaiPlay o Prime Video.

Ci abbiamo lavorato da Maggio, con una preproduzione che è durata un mese circa, le riprese, anche se non tutti i giorni in maniera continuativa, si sono svolte dai primi giorni di Luglio fino alla giostra di Agosto, la postproduzione ci ha impegnato per un’altra mesata ed è finita proprio oggi (mercoledì 18), quando abbiamo ultimato missaggio audio e color correction.

Il saluto della Quintana di Ascoli

  • Cosa avete voluto far emergere dal documentario?

Principalmente? La Passione di cui è intrisa la Quintana.

Cosa c’è dietro? Perché ogni anno 1500 persone si ritrovano a fare tutto ciò, con una riuscita che è perfetta? Noi lo diamo per scontato, ma per un evento del genere, fatto in altri contesti, ci vorrebbero fior di soldi e centinaia di prove, perché invece ad Ascoli, in automatico, si riesce a creare questa magia?

Non so se siamo riusciti a raccontarlo, speriamo di esserci riusciti, ma vi assicuro che trasmette emozioni. Abbiamo voluto mostrare le gare degli sbandieratori, quelle degli arcieri, le due giostre, così come le vite dei quintanari e come esse sono legate ai Sestieri: la Quintana come elemento sociale cittadino di primaria importanza, con spunti interessanti che nemmeno io avrei mai immaginato.

Per quanto riguarda il pubblico di riferimento sarà per tutti: gli Ascolani ameranno tutti i suoi aspetti anche se ci sono cose che già sanno, mentre chi non la conosce imparerà a farlo.

Massimiliano Ossini, araldo della Quintana

  • Ringraziandoti per la disponibilità, vogliamo ricordare a tutti luogo e orario dell’evento?

Sabato 21 settembre al Campo dei giochi Squarcia, e cercate di non mancare!

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