Se volete troviamo un titolo ma tanto… Porta Solestà!
- La Tavoletta Imbruttita
- 2 ore fa
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Potremmo dire che i giochi sono aperti, che la piazza regala sorprese,
che il regolamento è cambiato un’altra volta...
Ma, con una "Decima", Porta Solestà è la scontata regina di specialità da battere.

Le prove in piazza ci hanno mostrato un trend interessante: Piazzarola, Sant'Emidio e Porta Romana sono decisamente migliorate.
Numeri leggibili, un buon impatto e un’attitude notevolmente differente rispetto a come abbiamo visto queste squadre nell’ultimo anno.
Ognuna di queste formazioni ha dei punti di forza (che ci piacciono molto) e qualcosa da rivedere ma sarebbe sciocco non considerare questi musici per la lotta al podio.

Porta Maggiore è lì, con una grande di esperienza, suoni pieni per le chiarine e un’armonia tamburi che ci è sempre piaciuta.

Segnaliamo che tra le grandi c’è una “grande” disparità di età ed esperienza: se da un lato c’è chi viaggia su un’età media bassa come Porta Tufilla e Porta Romana, dall’altro c’è chi si affida a formazioni storiche con pochissime variazioni.

Non daremo un pronostico sui musici basato sui tornei federali.
I tornei sono un buon checkpoint durante l’anno per la valutazione dei nuovi brani o per saggiare lo stato di forma della squadra, ma si suona da fermi e ognuno ha disputato competizioni in diversi momenti.

Cosa farà la differenza?
I brani in separazione e i brani delle percussioni.
Se da un lato, infatti, i numeri chiarine ci spingono a dire che quasi tutti, se suoneranno bene, arriveranno al massimale, sui tamburi la sfida è aperta poiché quest’anno il regolamento è “stringente” nell’interpretazione di categoria e, a fronte di una buona giuria, non tutti saranno lì con il numero pieno.

Ah ovviamente… O si suona bene o si suona bene!
In chiusa vogliamo dedicare una doverosa menzione a chi NON VEDREMO quest’anno in piazza Arringo.
Francesca Cinelli, battente del sestiere di Porta Romana saluta la piazza dopo 13 anni.

Ancor più sconvolgente, personalmente dobbiamo ancora abituarci, è vedere uno dei più forti battenti della tenzone ascolane e nazionali a bordo campo: Stefano Rosa.
Non parliamo solo di titoli vinti, ma di capacità tecniche e di squadra che lo hanno reso, a nostro avviso, realmente uno dei più forti.

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